Maxime D’Angeac e la rinascita dell’Orient Express

Nello studio parigino, il progettista architettonico francese ricrea l’atmosfera del leggendario Orient Express il mitico train de luxe

l’Orient-Express è forse l’unico mezzo di trasporto il cui nome evoca sogni e desideri. Per Maxime D’Angeac, progettista architettonico non si è trattato di fare un copia e incolla dell’Orient-Express degli anni ’20, ma piuttosto di ricreare l’atmosfera di un treno eccezionale che trasmettesse lo stesso spirito, in una versione actual tipica del 21° secolo, tutto cio’ cercando di non sentire la pressione di un progetto dalle aspettative altissime e sotto gli occhi del mondo intero. D’altra parte come Rolls Royce o Perrier Jouet, il nome stesso del marchio Orient Express si identifica immediatamente con il prestigio e l’equilibrio perfetto tra lusso e bellezza. Due parole, impersonali quando non sono accostate, assumono nella loro associazione il meraviglioso potere di rivelare alla memoria, pellicole cinematografiche, inchiostro di scrittori, illustratori e il legame tra Oriente e Occidente.

L’intento di conservare quello standard che fosse allo stesso tempo: lussuoso, armonico e funzionale e di farlo attraverso l’esperienza intima ed esclusiva di un placido viaggio su rotaie, tra esigenze del vivere quotidiano, opulenza e spirito avventuriero di un treno divenuto leggenda, capace di ospitare i suoi viaggiatori in un tempo sospeso tra ieri e oggi, tra sogno e realtà.

Il primo treno Orient Express fu progettato da Georges Nagelmackers – Ingegnere civile belga – 140 anni fa. Da allora, il treno ha ricevuto la sua prima e unica riprogettazione nel 1924, rendendo la reinterpretazione di D’Angeac la prima in quasi 100 anni.

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Tra 24 mesi esatti avrà luogo il primo viaggio del nuovo orient express con gli interni progettati da te e dall’equipe dello studio al quale fai capo, vi sentite privilegiati di far parte di un progetto così atteso?

Ho avuto una grande opportunità, una sorta di fortunato allineamento delle stelle, dell’Oriente chiaramente, ho avuto la possibilità di rispondere alla richiesta del presidente di Accor Sébastien Bazin di reinventare l’Orient Express.

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Per questo progetto ti sei lasciato ispirare in parte dal Modulor di Le Corbusier, che ha come linee guida un’architettura a misura d’uomo è stata una scelta dettata dall’ottimizzare gli spazi che sappiamo essere ridotti o un omaggio?

Tutto mi ispira. Le proporzioni divine, i classici vitruviani, i revival moderni di Le Corbusier e le armonie tradizionali sono certamente fonte di ispirazione, ma una pratica essenziale nello sviluppo di tutti i miei progetti nasconde sempre il vantaggio di essere essenziali, belli ma anche e soprattuto efficaci.

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Il fascino delle tue creazioni precedenti è innegabile, l’Orient-Express SilensSeas, l’Haras de la Gesse, la boutique Guerlain sugli Champs Elysées, progetti audaci e molto diversi tra loro, dove trovi la tua ispirazione?

Nella ricchezza della vita, dei miei viaggi, dei miei convegni, dei miei amori, delle mie ambizioni e delle mie visioni, ma anche la responsabilità di fornire le migliori risposte a chi si rivolge a me con fiducia.Tutto inizia con una pagina bianca. Quella di un terreno, di una casa, di una sala operatoria, di una piattaforma di 150 mq, di un ex laboratorio, di una futura boutique di lusso… Da lì in poi, le storie da inventare sono molteplici e infinite. Chi varcherà le porte di questo luogo mai nato? Chi vivrà lì? Un uomo o una donna? Da solo o accompagnato? O forse sarà un artista, che non dorme mai la notte! amo mettermi al servizio di clienti che cercano un interno che abbia senso sia con chi sono che con il loro modo di vivere.

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Nella configurazione giorno, divani e poltrone invitano a rilassarsi e leggere, mentre i bagni en suite sono accessibili da porte scorrevoli e rivelano preziosi giochi di legno e marmi, come ha scelto i colori e i materiali? Ha fornitori internazionali?

Per quanto possibile, nonostante l’elevata qualità dei nostri amici transalpini, abbiamo puntato sul know-how francese e sulla capacità di raggiungere standard di eccellenza nella ricerca adeguata del comfort, della tecnica e dell’estetica. I colori sono fondamentali per mettere in risalto un processo progettuale in cui il colore stesso risponde al valore dei materiali e viceversa, come lo sviluppo della carozza bar dove il verde è un tributo alla Francia di fine ‘800 e al lavoro di René Jules Lalique – disegnatore, vetraio e orafo francese.

Chi è Maxime D’Angeac

Maxime d’Angeac, Direttore artistico dell’Orient Express, Architetto laureato all’Ecole des Beaux-Arts, è membro dell’ordine degli architetti francesi. Dopo la laurea in Architettura conseguita nel 1992 Maxime fonda la propria agenzia. Affidano a lui la proria immagine maison di alta moda e aziende di cosmetica di lusso. Dal 2021 progetta il nuovo treno Orient Express e l’imbarcazione Orient Express SilenSeas. L’approccio di Maxime consiste in un perfetto progetto disegnato a mano e dettagli precisi che perfeziona con un processo di pensiero estremamente accurato sulla luce. Nelle sue opere porta deliberatamente tutto il peso della creazione, dai primi schizzi fino all’ornamentazione dell’opera ultimata. Nel gennaio 2024 viene nominato Direttore Artistico dell’Orient Express.

Leggi l’articolo su SILEANSEAS lo Yacht curato dall’architetto Maxime D’Angeac


Foto courtesy Maxime D’Angeac & Martin Darzacq for Orient Express, Accor

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