Anniversario di Woodstock il 15 agosto di cinquant’anni fa nasceva un mito

Anniversario di Woodstock: il 15 agosto di cinquant’anni fa nasceva un mito e il suo mood è ancora vivo. Peace & Love era la voce di un’intera generazione che si levava, ormai mezzo secolo fa.

Concerto di Woodstock – Bethel 15 – 18 agosto 1969

Mezzo milione di giovani ragazzi e ragazze si riunirono su un prato per celebrare tre giorni di pace, di amore e di musica. Non credo che chi aderii a quella celebrazione fu consapevole, che quel gesto di massa, sarebbe rimasto nella storia.

La musica resta un collante generazionale, i giovani di cinquant’anni fa avevano dei problemi con la società in cui vivevano e quelli di oggi pure.

I cambiamenti che non siamo riusciti ad ottenere se non parzialmente 

Cinquant’anni fa si scendeva in piazza per protestare contro la guerra in Vietnam. C’erano i primi movimenti a tutela dei diritti delle donne e dei gay, l’uguaglianza tra bianchi e neri, la lotta alla xenofobia, al razzismo. Oggi la guerra è quella del Medio Oriente e si lotta ancora per affermare i diritti delle donne e quelle dei gay, un presidente nero alla Casa Bianca non è bastato e c’è chi prova ad affermare che le persecuzioni naziste non siano realmente esistite …cosa abbiamo fatto in mezzo secolo? cosa è realmente cambiato?

stesso prato stessi sentimenti – cinquat’anni dopo il primo Woodstock 

Sullo stesso leggendario prato dove, tra il 15 e il 18 agosto del ’69 circa mezzo milione di persone si unirono: senza cellulari, senza chat di gruppo, senza instagram o altri social, per condividerete giorni di amore assoluto, di pace, di musica e perché no, di speranza, il direttore del museo al Bethel Woods Center for the Arts (bethelwoodscenter.org)  Wade Lawrence, racconta lo spirito in cui è nata lo scorso marzo

We Are Golden: la mostra dedicata al cinquantenario di Woodstock

Woodstock 1969 perché è diventato un fenomeno che ancora oggi celebriamo

Io non c’ero e forse nemmeno voi, ma ciò che ha unito in una prato della Contea di Sullivan, poco distante da New York City, per il concerto di Woodstock, fu un messaggio di pace e di unione, un modo per inviare un  messaggio pacifico. Woodstock fu evento leggendario e se ne ebbe consapevolezza fin da subito, anche per il numero enorme di persone che vi si recarono, 500 mila persone, poco meno dell’intera popolazione di Genova…per intenderci.

La musica è da sempre l’anello di congiunzione tra generazioni 

La musica ha sempre ricoperto un’importanza fondamentale nel plasmare le idee e l’attitudine dei giovani. Ieri con le radio, i pochi canali televisivi, i club. Oggi, dai social media allo streaming,  strumenti diversi ma tutti volti a definire la propria identità al di là delle note, degli strumenti, dei supporti. La musica è ancora in grado di veicolare messaggi è per questo che chi fa musica dovrebbe prestare attenzione ai testi. Chi fa musica deve saper che ha una responsabilità: le parole possono essere armi molto potenti.

Woodstock è stata pink addict 

Al concerto di Woodstock nel 1969 erano presenti donne, madri, bambine. In un momento storico, ricordiamocelo, dove le donne non godevano esattamente degli stessi diritti di cui godiamo adesso. Sul prato fangoso (piovve molto in quei giorni, è celebre il canto della pioggia no rain intonato dai partecipanti) il nostro mondo, quello femminile subì l’inizio di una metamorfosi. Quell’unione in quella marcia pacifica con i piedi affondati nella terra bagnata fu un momento di grande ispirazione femminile.

Tra le performance più leggendarie che si ricordano sotto il cielo di Bethel sono quelle delle donne 

Janis Joplin si racconta che catalizzo il pubblico con fascino e carisma. Melanie Safka, che non era in programma, si esibì lasciando tutti a bocca aperta. Fu proprio mentre cantava Beautiful people che la gente prese ad accendere e ad agitare candele, fiammiferi e accendini, dando il via ad una tradizione che non ha mai smesso di esistere e che la stessa Melanie ha poi raccontato nella sua canzone Candles in the rain.

Woodstock 2019 come, dove e cosa si celebrerà

Stesso posto, stesso prato, magari, mi piace fantasticare che sarà presente anche qualcuno che c’era la prima volta, magari sotto al braccio di un nipote al quale raccontare episodi, sensazioni, sogni. Un luogo che azzeri le distanze, dove un uomo o una donna possa raccontare di quella volta che ha ascoltato la chitarra di Jimi Handrix, Carlos Santana e possa farlo apprezzando Katy Perry.


 

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