24 APRILE GIORNATA MONDIALE CONTRO LA MENINGITE.
La Meningite è una malattia di cui in molti hanno sentito parlare, che qualcuno ha persino paura a nominare, che altri ignorano totalmente, ma che in moltissimi non saprebbero riconoscere dai sintomi e che, soprattutto, non conoscono quanto dovrebbero.
Già, perché la verità è che di meningite, specialmente quella di tipo B, ci si può ammalare e, nella stragrande maggioranza dei casi, si può morire dopo appena 24 ore dalla manifestazione dei primi sintomi (febbre, mal di testa forte, vomito, rigidità nucale, petecchie). Proprio per questo motivo è spesso chiamata Meningite fulminante.
Il responsabile dello sconvolgimento fisico rapidissimo, devastante e il più delle volte letale che comporta questa malattia, è un microscopico e potentissimo batterio: il meningococco.
Come in ogni cosa della vita, più si conosce dell’argomento e meno si rischia. E’ quindi necessario sapere che il contagio di questa malattia avviene più o meno nello stesso modo in cui si contrae un raffreddore, tanto che la famiglia, gli amici, i colleghi e tutte le persone che sono venute a contatto con il malato vengono obbligatoriamente – e il più rapidamente possibile – sottoposte a una profilassi che elimini il rischio di un vero e proprio focolaio. E’ necessario anche sapere che non c’è un’età precisa in cui si può contrarre, ma che bambini e adolescenti sono soggetti particolarmente a rischio. E’ necessario sapere, inoltre, che raramente chi si ammala si salva, e che ancora più raramente chi sopravvive non riporta conseguenze permanenti (fisiche o cognitive). E’ anche bene sapere che chi si ammala e guarisce, non diventerà immune a questa malattia e, seppur con una minore percentuale di rischio, potrebbe contrarla nuovamente.
Ciò che, invece, bisogna assolutamente sapere sulla Meningite di tipo B, è che si può prevenire.
Come? VACCINANDOSI.
Lo scorso 26 aprile, a Bruxelles, la Commissione Europea ha chiesto una maggiore cooperazione UE nel portare avanti la lotta contro tutte quelle malattie che, di fatto sono prevenibili. La Meningite di tipo B rientra nell’elenco.
“La vaccinazione è una delle misure di sanità pubblica più potenti ed efficienti in termini di costi sviluppate nel XX secolo. Da medico trovo desolante assistere alla morte di bambini a causa della scarsa diffusione o della carenza di vaccini o dalla riluttanza nei loro confronti. Le malattie infettive non restano confinate entro le frontiere nazionali. La carenza di immunizzazione in uno Stato membro mette a rischio la salute e la sicurezza dei cittadini in tutta l’UE. La cooperazione in questo settore è nell’interesse di tutti. Proteggiamo i nostri figli, vacciniamoli!”
A dirlo è stato il Commissario responsabile per la Salute e la Sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, e io sono pienamente d’accordo.
Ogni anno i vaccini salvano tra 1 e 3 milioni di vite in tutto il mondo, ma si potrebbe fare ancora molto meglio.
Sono convinta che i vaccini siano un vero e proprio atto d’Amore nei confronti dei figli, ed è proprio per questo motivo che nella mia famiglia anche il vaccino contro la Meningite di tipo B è già stato fatto.
Fare ciò che si può nei confronti dei figli è un dovere che ogni genitore ha, e non solo nei confronti dei propri bambini, ma anche in quelli della società intera. Probabilmente questo è un concetto che sfugge a molti, un valore che troppe persone non considerano nemmeno, ma io spero che un giorno l’incoscienza cieca di certi gruppi venga illuminata dal buonsenso, riuscendo così a proteggere anche la vita più fragile da rischiosissime prese di posizione, basate solo su ancor più pericolose teorie che, bisogna sottolinearlo sempre, non hanno alcun fondamento scientifico.
Grazie ad Ornella Reccia della Cohn&Wolfe per avermi ricordato che il 24 aprile non ricorre solo il mio compleanno, ma un anniversario ben più importante.